L’ecografia morfologica del II trimestre è un’indagine ecografica che viene eseguita normalmente tra 19 e 21 settimane di gestazione.

Ha come finalità la valutazione della struttura dei principali organi e distretti anatomici e la misurazione di alcune parti del corpo del feto. In particolare, i valori di tali misure vengono confrontati con quelli delle curve di riferimento per valutare se le dimensioni corrispondono a quelle attese per l’epoca di gravidanza.

Nello stesso esame si visualizzano inoltre la sede di inserzione placentare, la quantità di liquido amniotico e, qualora indicato, è possibile misurare la cervicometria (lunghezza della cervice uterina per lo screening del parto pretermine) ed eseguire la flussimetria doppler delle arterie uterine.

A parte rare eccezioni, non esistono anomalie fetali che sono individuabili sempre e con certezza. I dati ad oggi disponibili riportano che l’esame ecografico effettuato per lo screening delle anomalie fetali tra 19 e 21 settimane consente di identificare dal 20 al 50% delle malformazioni più rilevanti (media dati europei: 31%).

In particolare, per i limiti intrinseci della metodica, è possibile che alcune anomalie fetali, anche gravi, non vengano identificate in epoca prenatale. L’accuratezza dell’esame ecografico non dipende necessariamente dalla gravità della malformazione ma l’esame ecografico può risultare limitato da molteplici fattori quali: la sfavorevole posizione fetale, una ridotta quantità di liquido amniotico e dalla presenza di altri fattori tra cui la presenza di cicatrici addominali, la gemellarità, la presenza di fibromi uterini o la scarsa penetrazione degli ultrasuoni attraverso la parete addominale materna (condizione frequente nelle gravide obese).

Infine, esistono delle malformazioni cosiddette “evolutive”, cioè che possono rendersi manifeste solo in epoca gestazionale più avanzata o addirittura dopo il parto e non essere perciò rilevabile nel corso dell’esame ecografico di screening effettuato nel II trimestre.

Per tutti questi motivi, anche se un esame ecografico di screening del feto nel II trimestre si conclude con un esito normale (evenienza che si verifica nella maggior parte dei casi) non è possibile essere del tutto certi che in quel neonato non saranno presenti malformazioni congenite.